Kick Drum – Tips & Tricks

Drums

La cassa (o Kick Drum o Bass Drum in inglese) è sicuramente una delle componenti più importanti in un brano, in particolar modo se questo è di musica elettronica o di uno dei suoi generi derivati; proprio per questo dobbiamo far in modo che rimanga sempre presente e ben definita all’interno del nostro mix.

Vediamo quindi qualche consiglio per far rendere al meglio la nostra cassa (Kick Drum) nella fase di missaggio dei suoni.

Tip 1: Utilizzare sempre suoni di ottima qualità

Sembra scontato, ma non dobbiamo mai dimenticare la regola fondamentale in questo campo: utilizzare campioni di ottima qualità, se il suono di partenza è scarso non riusciremo mai ad avere un risultato migliore, anzi, questo può solo peggiorare!! Se abbiamo fatto una registrazione sbagliata non ci salveremo neanche applicando i migliori vst o outboard in commercio, su questo non ci piove!! Quindi a questo punto diventa importantissima la scelta del campione iniziale, per chi utilizza suoni già campionati, oppure l’ottima ripresa dello strumento, per chi registra da solo i propri campioni.

Tip 2: Layered Kicks per avere suoni più corposi

La sovrapposizione di diversi campioni è diventata una tecnica abbastanza diffusa nel mondo della produzione, spesso infatti nelle librerie di suoni troviamo dei campioni identificati dal prefisso “Layered” (stratificato), questi campioni sono infatti realizzati sovrapponendo diverse registrazioni di uno stesso strumento, utilizzando magari diverse tipologie di microfoni o tecniche di ripresa. Senza entrare troppo nello specifico della ripresa di uno strumento, anche noi possiamo sfruttare queste tecniche per dare un po di corpo alla nostra cassa, possiamo infatti sovrapporre due campioni di cassa differenti (magari una con più punta e una con più contenuto di basse frequenze) per ottenere un suono nuovo e più accattivante; dobbiamo comunque tenere presente che non è sufficiente mandare entrami i campioni in play in maniera sincronizzata per ottenere una cassa degna di questo nome, dovremo accuratamente agire sui questi in modo da non far “impastare” il suono e ottenere un risultato ben definito. Un trucchetto che si può utilizzare è quello di (supponendo di voler utilizzare due campioni come abbiamo citato in precedenza) identificare il campione che farà da “Master” (diciamo quello con un buon contenuto in bassa frequenza) e, mediante l’utilizzo di un compressore con effetto sidechain posto sull’altro campione (quello con la punta, e che ha come sorgente di sidechain il campione con più corpo) andiamo ad aggiungervi la “punta”. Regolando infatti i parametri di attacco e rilascio del compressore potremo prendere solo il contenuto che ci interessa del secondo campione (la punta) e attenuare tutto il resto mediante il sidechain che avrà come sorgente appunto il campione Master.

Nell’immagine vediamo i parametri per regolare il sidechain del compressore integrato in Ableton Live:

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Tip 3: Equalizzazione

Uno degli errori più comuni in fase di equalizzazione di una Kick drum è quello di effettuare un boost (incremento) esagerato sui 100 Hz, è vero, un incremento in questo punto corrisponde ad un suono molto più forte, ma contribuisce anche ad impastare irrimediabilmente il risultato finale. Quando si fanno delle equalizzazioni è sempre buona norma non esagerare con il boost, in particolare, in questo caso è conveniente (a seconda del campione utilizzato) un lieve incremento, magari con una campanatura abbastanza larga (in modo da coinvolgere una porzione di spettro più ampia) nella zona tra gli 80 e i 120 Hz, senza esagerare appunto con il gain, e un ulteriore leggero incremento tra i 2 e i 5 KHz, per enfatizzare un po la punta. Un’ulteriore operazione che è sempre utile fare è quella di eliminare con un filtro passa basso tutta quella parte di spettro nella quale non c’è contenuto musicale (ovviamente senza snaturare il suono originale), contribuendo quindi a ripulire il mix in uscita.

Tip 4: Compressione

Nel caso del trattamento della cassa, possiamo considerare la compressione più per il suo lato artistico che per quello tecnico, infatti generalmente, i campioni di kick drum non necessitano di una riduzione della gamma dinamica (scopo per i quali i compressori sono stati costruiti) in quanto questi “suonano” tutti con la stessa intensità, piuttosto l’uso di compressione su un campione ha la capacità di alterare il tono, estrarre sottigliezze e persino allungargli la coda. Assumono grande importanza quindi i parametri di attack e di release del compressore, in particolare il tempo di rilascio dovrebbe essere impostato in modo tale che la ‘riduzione del guadagno’ torni a zero prima che venga suonato il campione successivo (in altre parole…veloce – N.D.R.). Il controllo di attacco invece assume maggiore importanza nel plasmare il tono del suono della cassa, troppo lento e rischieremo di perdere il transitorio del suono, troppo veloce e non permetteremo al compressore di fare il suo lavoro.

Buon lavoro con i kick drum e arrivederci alla prossima guida 😀

Andrea Marchetti – Ableton Universe Blog

 

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Una risposta a “Kick Drum – Tips & Tricks”

  1. Salve, complimenti per la guida, molto utile! Sarei curioso di sapere secondo voi come é stata creata la cassa del brano Last time dei Moderat. A grandi linee ovviamente, magari se conoscete una drum machine che produca un suono simile o degli effetti da applicare. Grazie

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