Equalizzatore e tecniche di equalizzazione – Parte 1

Ableton EQ example - Ableton Universe

Funzionamento e scopi dell’equalizzazione  

Il concetto di equalizzatore o equalizzazione è uno dei cardini sui quali si basa gran parte del lavoro in uno studio di registrazione o produzione, rappresenta perciò un argomento fondamentale e assolutamente da conoscere per chiunque voglia cimentarsi nel campo della produzione musicale.

È la forma più comune di elaborazione del segnale; gli equalizzatori audio sono dispositivi che permettono, a un tecnico del suono, di controllare le ampiezze relative delle varie frequenze nella banda udibile. Oppure, se vogliamo, gli equalizzatori audio permettono di esercitare un certo controllo tonate sul contenuto armonico e timbrico di un suono registrato.

Prendendo il discorso un po’ alla larga vediamo che cosa si intende con il concetto di suono e a quali grandezze è legato:

Il suono è la sensazione acustica che gli esseri viventi dotati del senso dell’udito provano quando il loro organo è colpito da uno stimolo sonoro. Dal punto di vista fisico, il suono consiste nella trasmissione delle vibrazioni generate da un corpo oscillante (sorgente sonora) attraverso un mezzo elastico (nel nostro caso l’aria), e nella ricezione da parte di un sensore o un ricevitore – Dal volume: RCF The rules of sound.

Per l’argomento che stiamo trattando consideriamo i seguenti parametri sonori come caratterizzanti:

  • Altezza (dipendente da Frequenza e Intensità)
  • Volume (dipendente dalla Pressione sonora)

In particolare focalizzeremo la nostra attenzione sulla frequenza, che rappresenta la grandezza fondamentale sulla quale si basano gli equalizzatori (per un approfondimento sulla frequenza clicca qui).

L’orecchio umano è sensibile a variazioni di pressione all’interno dell’intervallo di frequenze 20-20.000 Hz (anche se con l’età e la continua esposizione a fonti di rumore l’estremo superiore diminuisce attestandosi intorno ai 16.000-18.000 Hz in base all’individuo), e proprio per questo motivo tutti gli equalizzatori hanno un campo d’azione coincidente con tale intervallo di frequenze, in quanto tutte le frequenze al di sotto di 20 Hz o al di sopra di 20.000 Hz non saranno percepite dal nostro orecchio (quindi sarebbe inutile trattarle – N.D.R.).

Cominciamo a parlare di equalizzatori facendo una distinzione in due tipologie:

  • Equalizzatori grafici – sono dispositivi nei quali lo spettro sonoro è suddiviso in bande di frequenza prefissate, sulle quali possiamo controllare il gain effettuando un taglio (riduzione) o un boost (incremento); un esempio è il classico EQ a 3 bande presente nella maggior parte dei mixer audio, nei quali troviamo i controlli per bassi, medi e acuti.
  • Equalizzatori parametrici – sono dispositivi nei quali lo spettro sonoro non è suddiviso in bande, è perciò possibile agire su tutte le  frequenze dell’intervallo, in particolare abbiamo a disposizione di versi parametri su cui agire: la frequenza centrale di azione, la larghezza di banda sulla quale si vuole agire (anche detta “Q” o “campana”), e il gain.

Ricapitolando, in un EQ parametrico abbiamo le seguenti  “forze in gioco”:

  • Frequenza di azione – indica il valore della frequenza alla quale andiamo ad agire effettuando un incremento o una riduzione (di gain);
  • Controllo di Gain (o guadagno) – a riposo tale parametro i trova settato a 0 dB, agendo su di esso si può incrementare o diminuire la curva di equalizzazione nel punto in questione (aumentando o diminuendo la presenza di suoni nell’intervallo di frequenze rappresentato dalla frequenza di banda).
  • Larghezza di banda (o Q o campana) – indica l’ampiezza dell’intervallo di frequenze (con punto centrale la frequenza di azione) sul quale si sta agendo.

*n.b.: dalla descrizione appena effettuata si nota come frequenza di azione, gain e larghezza di banda siano collegate tra loro.

Scopi dell’equalizzazione

Le ragioni per le quali si effettua l’equalizzazione di uno o più suoni possono essere diverse: si può utilizzare per correggere problemi specifici di una registrazione o di una stanza (di solito per riportare il suono alla sua colorazione tonate naturale), in modo da superare le mancanze nella risposta in frequenza di un microfono o del suono di uno strumento, oppure alterare un suono per motivi puramente musicali o creativi, permettere a diversi suoni contrastanti, provenienti da vari microfoni o tracce di amalgamarsi meglio in un mix, consentendo quindi una migliore separazione fra microfoni o tracce audio registrate, riducendo quelle frequenze che provocano una dispersione di suono verso gli altri componenti.

Gli equalizzatori di Live:

Ableton EQ3 and EQ8 - Ableton Universe

In Ableton Live abbiamo a disposizione due tipi di equalizzatori, chiamati appunto EQ Three e EQ Eight (nell’immagine sopra posti uno affianco all’altro): il primo è un equalizzatore che suddivide lo spettro in 3 bande (bassi, medi e alti) delle quali possiamo variare il gain, e in più la frequenza di azione dei bassi e degli alti; è un dispositivo appartenente più alla famiglia degli EQ grafici in quanto la  sola variazione della frequenza d’azione non lo promuove alla categoria dei parametrici. EQ Eight al contrario è un vero e proprio equalizzatore parametrico a tutti gli effetti, abbiamo infatti 8 punti di azione attivabili, dei quali possiamo variare frequanza, gain, Q e modalità del filtro (Low-cut, Low-shelf, Bell, Notch, Hi-shelf, Hi-pass).

Da qui in poi approfondiremo il discorso sull’EQ Eight, essendo questo più interessante dell’EQ Three per scopi di utilizzo in studio; per tale strumento Live mette subito a disposizione una serie di preset raggruppati in base alle categorie mostrate nella figura sottostante:

EQ Browser - Ableton Universe

esplorando all’interno delle varie categorie si possono trovare preset da utilizzare per l’equalizzazione di batterie, voci, bassi e altri vari strumenti ecc…, tenendo comunque presente che ognuno di questi può essere modificato e adattato alle nostre esigenze, possiamo quindi vederli come una base di partenza dai quali poi costruire la nostra equalizzazione.

In aggiunta ai parametri citati in precedenza, per EQ Eight abbiamo a disposizione quattro ulteriori parametri globali quali Mode (Stereo, L/R, M/S), Edit (commuta gli ingressi quando si è in modalità L/R o M/S), Scale (Scala l’ammontare del guadagno), Gain generale.

Come tutti i dispositivi di Live può essere mappato via midi e può essere inserito in un rack per costituire (assieme ad altri dispositivi) uno strumento più complesso (leggi la guida sugli Audio Effect Rack).

Nella seconda parte della guida vedremo alcuni consigli su come equalizzare i suoni del nostro mix in modo da ottenere un risultato omogeneo.

Ciao da Ableton Universe!! 😀

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Una risposta a “Equalizzatore e tecniche di equalizzazione – Parte 1”

  1. Ciao! Complimenti per il sito… Veramente ottimo e utile!! Grazie a voi sto imparando meglio l Eq8… Una domanda( sicuramente stupida)…. Non riesco a capire la funzione dei pallini gialli… O meglio,cosa cambia dall uno rispetto per esempio al 4? Questa cosa proprio non riesco a capirla…
    Grazie mille
    Ciao

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